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APPROVATO IL DECRETO LEGISLATIVO DI ATTUAZIONE DEL REDDITO DI INCLUSIONE
Un cerchio di figure di legno colorate con un cartello che dice reddito d'inclusione sociale

APPROVATO IL DECRETO LEGISLATIVO DI ATTUAZIONE DEL REDDITO DI INCLUSIONE

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo di attuazione della legge sul contrasto della povertà che introduce, a decorrere dal 1° gennaio 2018, il Reddito di inclusione (ReI).

Al ReI, attraverso le risorse del Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale e quelle derivanti dalla razionalizzazione degli strumenti esistenti di contrasto alla povertà, sono destinati 1 miliardo e 845 milioni di euro, incluse le risorse per rafforzare i servizi, a cui si aggiungono anche le risorse a carico del PON Inclusione (complessivamente 1 miliardo fino al 2022).

A chi è rivolto

Il ReI è riconosciuto ai nuclei familiari che rispondono a determinati requisiti relativi alla propria situazione economica. In particolare, il nucleo familiare del richiedente dovrà avere un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore a 6mila euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro. In questa prima fase, sono prioritariamente ammessi al ReI i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni. Fatti salvi i requisiti economici, il ReI è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa, mentre non è ammessa la contestuale fruizione da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.

Cosa prevede

Si tratta di un sostegno economico accompagnato da servizi personalizzati per l’inclusione sociale e lavorativa. Il ReI non è quindi una misura assistenzialistica, un beneficio economico «passivo»; al contrario, richiede un impegno sulla base di un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa finalizzato all’affrancamento dalla condizione di povertà, condiviso con i servizi territoriali (tra cui i servizi sociali, socio-sanitari e i centri per l’impiego). L'erogazione del sostegno economico è infatti condizionata all’adesione al progetto personalizzato in cui sono individuati gli obiettivi e i risultati attesi, i sostegni necessari forniti dai servizi e gli impegni assunti dai membri del nucleo familiare beneficiario.

Come funziona

Il ReI, a cui si accede attraverso una dichiarazione a fini ISEE “precompilata“, è concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi, con la possibilità di richiederlo nuovamente a condizione che siano trascorsi almeno 6 mesi dall’ultima erogazione. Lo stesso prevede l’erogazione di:

a)un beneficio economico, variabile da un valore minimo pari a circa 190 euro mensili (per una persona sola) ad un valore massimo di circa 490 euro mensili (per un nucleo con 5 o più componenti), erogato su dodici mensilità;

b)servizi alla persona secondo quanto previstoprogetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, identificati in esito ad una valutazione del bisogno del nucleo familiare che tiene conto, tra gli altri aspetti, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilità, dell’educazione, del livello di istruzione e formazione, della condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimità e sociali della persona.

Inoltre, il decreto istituisce la Rete della protezione e dell’inclusione sociale, struttura permanente di confronto e programmazione delle politiche sociali, articolata in tavoli regionali e territoriali, con l’obiettivo di rendere più omogeneo il sistema superando le attuali sperequazioni territoriali.

Al fine di agevolare l’attuazione del ReI, nell’ambito della Rete è individuato il Comitato per la lotta alla povertà, quale organismo di confronto permanente tra i diversi livelli di governo, oltre ad essere istituito l’Osservatorio sulle povertà con il compito di predisporre rapporti periodici (biennali) in cui sono formulate analisi e proposte in materia di contrasto alla povertà.

1 dicembre 2017

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